PRINCIPI DEI MUTAMENTI

Il cielo è alto, la terra è bassa. Con questo il creativo e il ricettivo sono determinati. In corrispondenza a questa diversità fra bassezza e altezza vengono stabiliti posti nobili e posti comuni. Moto e quiete hanno le loro leggi determinate; secondo queste si distinguono linee solide e tenere. A seconda del loro genere gli avvenimenti seguono determinati indirizzi. Le cose si distinguono fra di loro secondo determinate categorie. In questo modo nascono salute e sciagura. Nel cielo compaiono fenomeni, sulla terra compaiono formazioni, in questo si rivelano mutamento e trasformazione. (I KING p. 552 Astrolabio)

L'esistenza si presenta come flusso costante di cambiamento, alterazione e trasformazione, perciò quello che si può dire per il mutamento in generale vale come riferimento e strumento per comprendere e descrivere ogni situazione, ogni evento ed ogni cosa specifica considerabile.

Gli antichi cinesi erano soliti consultare l' I KING detto anche Libro dei Mutamenti e considerato il libro più antico dell'umanità. Alcuni dei nostri contemporanei lo consultano ancora. L' I KING si basa sulla convinzione che, mentre tutto cambia sempre, l'atto del mutare in sé non cambia e si conforma a certe leggi metafisiche che si possono accertare. (Ernst F. Schumacher Piccolo è Bello. Un'analisi dell'Economia Come se alla Gente Importasse Mondadori p. 185)

Il Maestro parlò: I mutamenti cosa fanno mai? I mutamenti inaugurano le cose, compiono le cose e comprendono in sé tutte le vie della terra. Questo e null'altro. Per questo i santi e saggi li adoperarono per penetrare ogni volere in terra e per determinare ogni campo d'azione in terra, per dirimere ogni dubbio in terra. (I KING p. 581)

Sono i mutamenti quello per cui i santi e saggi hanno scandagliato ogni profondità ed afferrato ogni germe. (I KING p. 581)

I mutamenti non hanno coscienza, non hanno azione, quieti essi sono e non si muovono. Ma quando siano incitati essi penetrano ogni relazione sotto il cielo. Se essi non fossero la cosa più supremamente divina in terra, come mai potrebbero una cosa simile? (I KING p. 580)

Per questo essi penetravano il senso del cielo e comprendevano i rapporti degli uomini. Così essi inventarono queste divine cose, per venire incontro ai bisogni degli uomini. (I KING p. 582)

Le cose sono la cresta dell'onda dell'oceano delle trasformazioni; hanno un inizio, uno sviluppo e una fine. La loro identità individuale, o essenza unitaria, è sempre la stessa, unica e costante, per tutta la loro esistenza, mentre ciò che le costituisce materialmente e le forme che assumono sono la risultante temporanea e variabile delle relazioni interne fra le cose che la compongono e con quelle esterne che la circondano, che a loro volta seguono lo stesso principio. Quando si dice che una cosa cambia, infatti, da una parte si afferma che quella cosa rimane essenzialmente la medesima e che, dall'altra, diventa sostanzialmente un'altra.

Parlando di costanza della variazione, di immutabilità del mutamento, si usano concetti che, nello stesso tempo, sono ognuno la negazione e il motivo di esistenza dell'altro, in relazione di unità e dualità.
Il mutamento è il risultato della relazione di influenzamento reciproco, di attrazione e/o repulsione, fra le forze attive e quelle passive; è ciò che media e unisce gli opposti, rendendoli una sola cosa. La natura ed evoluzione di ogni cosa, quindi, si manifesta, si concepisce e si descrive con coppie di attributi con significato opposto e complementare e per la relazione fra essi.

Ogni coppia di contrari è un enigma, il cui scioglimento è l'unità, il dio che vi sta dietro. Dice infatti Eraclito: "Il dio è giorno notte, estate inverno, guerra pace, sazietà fame". (G. Colli La Nascita della Filosofia Adelphi p. 68)

Tali coppie si riconducono, o appartengono, ai due principi universali che servono come sistema di coordinate concettuali di riferimento per fissare il senso dei vari mutamenti particolari che si considerano.
Nel Libro dei Mutamenti, i principi della dualità universale sono chiamati in modi diversi secondo il periodo a cui risalgono i vari Commenti. Originariamente è stata utilizzata la più grande coppia polare osservabile: quella di cielo e terra. Poi sono stati chiamati il creativo e il ricettivo, e poi ancora il chiaro e lo scuro, ossia yin e yang:

Yin è nel suo significato originario il nuvoloso, il torbido; yang significa propriamente vessilli sventolanti al sole, dunque cose illuminate, chiare. (Richard Wilhelm. I KING p. 40).

In Occidente sono considerati soprattutto come spirito e materia. Nei saggi di questo sito, in particolare, nei loro aspetti di qualità e quantità. Negli esagrammi oracolari dell'I KING sono rappresentati da una linea intera, che può essere fissa (7=2+2+3) o mutante nel suo opposto (9=3+3+3), e da una linea spezzata mutante (6=2+2+2) o fissa (8=2+3+3) e, insieme, dal simbolo del Tao:

Il passaggio dal periodo materialista al nuovo periodo qualitativo si può rappresentare da tre linee spezzate che si trasformano in tre linee intere, dalla terra che diventa il cielo.

666

Il Maestro parlò: è pur vero che il creativo e il ricettivo sono proprio la porta d'accesso ai mutamenti. Il creativo è il rappresentante delle cose chiare, il ricettivo delle cose scure. Unendo chiaro e scuro la loro indole, il solido e il tenero acquistano forma, e si entra in connessione con l'indole degli dei luminosi. (I KING p. 602)

Il Maestro parlò: Colui che conosce il Senso delle alterazioni e trasformazioni, quegli conosce l'operare degli dei. (I KING p. 579)

Quale generatore di ogni generare egli si chiama il mutamento.
Quale terminatore delle immagini primigenie egli si chiama il creativo.
Quale raffigurante egli si chiama il ricettivo.
Servendo egli a indagare le leggi del numero, ed a sapere così il futuro, egli si chiama la rivelazione.
Servendo egli a compenetrare le alterazioni con animata connessione, egli si chiama l'opera.
Quello che in lui non può essere scandagliato attraverso il chiaro e lo scuro, si chiama lo spirito. (I KING pp. 568-569)

Nelle diverse situazioni, yang è tutto ciò che è luminoso, il cielo, il creativo, il maschio, lo spirito, l'essenza, la qualità, il tempo, il positivo, i numeri dispari, l'unità, la semplicità, la fusione, l'identità, l'interno, l'invisibile, l'astratto, il generale, l'assoluto, l'energia, l'impulso, la causa, la contrazione, l'inizio.
Yin è l'oscuro, la terra, il ricettivo, la femmina, la materia, la sostanza, la quantità, lo spazio, il negativo, i numeri pari, la molteplicità, la complessità, la fissione, la dualità, l'esterno, il manifesto, il concreto, il particolare, il relativo, la massa, l'inerzia, l'effetto, l'espansione, la fine.
Esistono allora il bene e il male, l'utile e il dannoso, il vero e il falso, la complementarità e l'opposizione, l'armonia e il conflitto, l'attrazione e la repulsione, la salute, la sciagura, l'ordine e il caos, la regola e l'eccezione, la legge e il caso, la certezza e il dubbio, l'aspetto principale delle cose e quello secondario, l'oggettivo e il soggettivo, le cose semplici e complesse, generali e particolari, le cose organicamente e disordinatamente connesse, e tutto ciò che si trova nelle posizioni intermedie.

Il Libro dei Mutamenti è vasto e grande. Quando si parla della lontananza esso non conosce limiti. Quando si parla della vicinanza esso è quieto e retto. Quando si parla dello spazio fra cielo e terra esso abbraccia tutto. (I KING p. 569)

Il creativo e il ricettivo sono il vero segreto dei mutamenti. Il creativo e il ricettivo si presentano compiuti, sono posti assieme ad essi anche i mutamenti che fra essi avvengono. Se il creativo e il ricettivo venissero annientati non vi sarebbe nulla in cui i mutamenti si potrebbero scorgere. Se non si potesse vedere più alcun mutamento anche gli effetti del creativo e del ricettivo cesserebbero gradatamente. (I KING p. 586)

I mutamenti sono qui pensati quali processi naturali, quasi identici con vita. La vita poggia sugli opposti polari di attività e ricettività. Questi mantengono la tensione, la cui compensazione compare volta per volta come mutamento, come processo vitale. Se questo stato di tensione, questo 'dislivello' cessasse, non esisterebbe più alcun criterio di vita; essa non potrebbe più manifestarsi. Ma d'altro canto questi contrasti polari, queste tensioni, sono costantemente rigenerati dai mutamenti della vita. Se la vita cessasse di manifestarsi anche i contrasti si cancellerebbero per graduale entropia, e la morte dell'universo ne sarebbe la conseguenza. (Richard Wilhelm. I KING p. 586)

Il creativo, il ricettivo e il mutamento risultante, formano quindi una triade di classi distinte ed inestricabilmente connesse. Si tratta della Grande Triade della tradizione estremo orientale che, nella sua accezione originale, è formata dal cielo, dalla terra e dall'uomo che, come risultato dell'azione del cielo sulla terra, li unisce e li media: il cielo copre, la terra sostiene (vedi La Grande Triade di René Guenon, molto bello!).
Il creativo è il numero uno, l'unità, dispari. Il creativo possiede, o è, tutti gli attributi yang, senza nessun elemento yin, ed è quindi considerato come polarità, astrazione. Il ricettivo è la dualità, il primo dei numeri pari, ancora principio polare. Il tre è dispari, yang, ma ora per la presenza di entrambi i termini; è l'unione di creativo e ricettivo, l'equilibrio fra l'equilibrio e il disequilibrio: il mutamento.

L'uno diventa due, il due diventa tre, e da qui derivano le diecimila cose, che pure rimangono una sola cosa.

La forma è impermanente e perciò, dal punto di vista assoluto, illusione. Il punto di vista relativo trova invece inesistente lo spirito, in quanto non manifesto, invisibile e intangibile. Un termine infatti non può esistere senza l'altro, e il mutamento, il divenire, è la Realtà, che li comprende entrambi.

Dal punto di vista yin, le forze attive e quelle passive sono una dualità, perché sono distinte e il loro significato è compiuto e opposto, e pertanto possono e devono innanzitutto venire individuate e descritte separatamente, in termini che possiamo definire statici, o potenziali. Dal lato yang sono invece un'unità, perché ognuna esiste e può esistere solamente con e per l'esistenza e nella modalità della sua forza complementare, e per questo devono essere considerate insieme.

Gli attributi della dualità universale, inoltre, si applicano agli attributi stessi, e sono presenti, prevalendo ora l'uno ora l'altro, in ogni cosa. Così il creativo può essere in moto o in quiete, il cielo può essere chiaro o scuro. Il ricettivo può essere aperto o chiuso, la terra cedevole o resistente. La qualità può essere buona o cattiva, la quantità poca o tanta, il tanto può essere meglio che poco o essere troppo, ecc... .

La relazione fra creativo e ricettivo è una relazione di simmetria variamente asimmetrica. Creativo e ricettivo sono e non sono, contemporaneamente, la stessa cosa, e la filosofia dei mutamenti è detta anche monismo dualistico.

Benessere

L'armonia, in quanto aspetto dinamico dell'ordine, è la situazione in cui ogni cosa realizza la sua natura intrinseca, la propria intima essenza, ciò per cui è destinata, ciò che la fa essere ciò che è e non un'altra cosa. L'armonia quindi è la situazione in cui gli aspetti positivi assumono la posizione e l'importanza principale rispetto gli attributi oscuri.
Per suo stesso significato e natura, per gli attributi che rappresenta e lo descrivono, infatti, ciò che è luminoso è intrinsecamente primario e principale rispetto ciò che è oscuro: l'inizio viene prima della fine, la causa prima dell'effetto, l'unità prima della dualità, lo spirito prima della materia, l'astratto prima del concreto, il vero prima del falso, la qualità prima della quantità. Questo stabilisce il senso e la direzione dei mutamenti.

Il benessere quindi è la situazione in cui la vita è vissuta pienamente in tutte le sue fasi e i suoi aspetti. E' la condizione in cui i bisogni materiali e spirituali, di cibo e riparo tanto quanto di bellezza, di amore, di serenità, pace, giustizia e libertà sono soddisfatti, e si percepisce come senso di unione con tutte le cose.

Il disordine si descrive con gli attributi negativi delle dualità ed è per definizione dannoso, indesiderabile e instabile. Quando non vi è corrispondenza fra l'essenza di una cosa e la posizione che assume di fatto, quando cioè yin e yang scambiano posizione senza poter cambiare natura, gli aspetti negativi dell'esistenza prevalgono, e vi è allora una relazione yin fra yin e yang, una relazione che nella misura in cui si allontana dallo stato normale, si descrive come aumento di separazione, opposizione, contrasto, conflitto, antagonismo, repulsione, fissione e sciagura.

Rimuovendosi l'un l'altro i solidi e i teneri, è contenuto in questo l'alterazione. Aggiungendovi le sentenze con le loro istruzioni, è contenuto in questo il moto. Salute e sciagura, pentimento e svergognamento nascono dal moto. I solidi e teneri stanno saldi quando si trovano nel loro posto originario. Le loro alterazioni e connessioni devono corrispondere al tempo. (I KING p. 588)

Nei diversi mutamenti, proprio perché si tratta di mutamenti, a volte prevalgono gli aspetti chiari, a volte quelli oscuri, e dopo che una cosa ha raggiunto il culmine, può solo calare. Il caos nasce quindi dall'ordine e l'ordine si forma dal caos. Periodi di armonia, di salute e benessere si alternano a periodi di disordine e malessere, i quali vengono in esistenza e si sviluppano secondo una logica che a volte si può e si deve individuare e che tende invariabilmente al ristabilimento dell'ordine. Dal punto di vista supremo, quindi, questo stesso alternarsi è armonia; il disordine risponde ad un ordine ancora più vasto ed ha una funzione positiva ed è anch'esso, in questo senso, naturale, o normale (per esempio, imparando la lezione, forse riusciremo a non ricadere mai più nell'errore che abbiamo commesso). Ma questo non permette di dimenticare che male e bene, in quanto tali, sono distinti e opposti. Solo sulla base di questa consapevolezza è possibile studiare la natura della complessa relazione fra essi.

In un primo momento abbiamo parlato come se i due punti di vista benefico e malefico fossero in qualche modo simmetrici; ma è evidente che ciò non sussiste e che il secondo esprime esclusivamente qualcosa di instabile e di transitorio, mentre ciò che rappresenta il primo ha solo un carattere permanente e definitivo, di modo che l'aspetto benefico non può non prevalere alla fine, mentre l'aspetto malefico sparisce completamente non essendo altro che un'illusione inerente alla 'separatività'. Soltanto che, a questo punto, non si può più parlare propriamente di 'benefico' e di 'malefico' come di due termini essenzialmente correlativi che caratterizzano un'opposizione che non esiste più: come tutte le opposizioni essa appartiene esclusivamente ad un certo campo relativo e limitato, una volta superato il quale resta soltanto ciò che è e che non può non essere né essere diverso da ciò che è. Se si vuole andare fino alla realtà dell'ordine più profondo, si può affermare in tutto rigore che la 'fine di un mondo' non è mai e non potrà mai essere altro che la fine di un'illusione. (R Guenon Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi)

L'Universo

Nell'Universo tutto si muove. La Terra ruota attorno al Sole alla velocità di 30 Km al secondo. Il Sole ruota nella Via Lattea. La Via Lattea ruota su se stessa impiegando duecentotrenta milioni di anni a compiere un giro completo. In questo moto la terra corre alla velocità di 250 Km al secondo. Contemporaneamente la Via Lattea si sposta verso la galassia di Andromeda, che a sua volta si dirige verso l'ammasso della Vergine, peraltro attirato da un superammasso che precipita verso qualche altro grande gruppo di galassie...
La Via Lattea contiene circa cento miliardi di stelle, più o meno il numero di neuroni del cervello umano. Tutto quello che vediamo ad occhio nudo nel cielo appartiene alla nostra galassia, salvo tre macchie, che sono altre galassie. Il sistema solare si trova in un braccio esterno, molto lontano dal centro.
La luce, viaggiando a 300.000 chilometri al secondo, impiega 8 minuti per arrivare dal Sole sino a noi e 5 ore e mezza circa per giungere a Plutone. Impiega 4 anni e 4 mesi per giungere a noi dalla stella più vicina, Proxima Centauri. Una nostra astronave impiegherebbe 100.000 anni per raggiungerla. Da un'estremità all'altra della nostra galassia ci sono circa 100.000 anni luce. Solo dieci stelle si trovano a meno di 10 anni luce da noi.
La nostra galassia appartiene a un gruppo locale di una trentina di galassie che si estende su 4 milioni di anni luce. Questo gruppo è alla periferia di un superammasso che comprende circa 5.000 galassie. A sua volta il superammasso appartiene a un'altra enorme concentrazione di galassie, raccolte in masse compatte. Tra le concentrazioni di galassie ci sono immensi spazi vuoti. Gli attuali telescopi permettono di distinguere galassie poste fino a 10.000 milioni di anni luce.
Le dimensioni dell'universo ci sfuggono: non riusciamo neppure ad immaginarle. Forse è soltanto un isolotto sperduto in un immenso oceano
. (Il Cielo Sopra di Noi E. Elle).

Il numero totale di galassie visibili, fino alle più deboli, è dello stesso ordine delle singole stelle all'interno della nostra galassia. Le galassie tendono a riunirsi in gruppi e ammassi: quelle galassie che si trovano a una distanza dalla via lattea inferiore a 3,26 milioni di anni luce, vengono comprese nel Gruppo Locale.
La maggioranza degli scienziati pensa che l'Universo sia nato quindici miliardi di anni fa in seguito ad una gigantesca esplosione, il Big Bang. Forse oggi l'universo è in una fase di espansione che si trasformerà più avanti in una nuova contrazione. In tal caso l'istante zero sarebbe solo il momento di transizione fra due fasi di sviluppo la cui durata sarebbe di 80 miliardi di anni. Secondo altre ipotesi, l'universo potrebbe essere anche infinito, e in esso esistere zone che si espandono e altre che si contraggono
. (Joachim Herrmann Atlante di Astronomia Mondadori p. 191)

Secondo la Fisica Unigravitazionale di Renato Palmieri, infatti, l'Universo è infinito.