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LA CGIL INFORMA: | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
24-12-03 |
Lo SNUR CGIL di Parma Augura a tutti i dipendenti
un Buon Natale e un 2004 di Pace e Serenità
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23-12-03 |
BEATO CHI SI FIDA e VOTA A FAVORE
Il Bilancio di Previsione è l’atto con il quale il Consiglio di Amministrazione traduce gli indirizzi politici in esiti finanziari.
Per il personale tecnico amministrativo il bilancio di previsione 2004 prevede: · gli stessi stanziamenti dei trattamenti economici del personale tecnico amministrativo in servizio al dicembre 2003. · la sola somma aggiuntiva di 500.000 euro a parziale copertura delle spese derivanti dal rinnovo del CCNL. Menomale che è stata prevista!!! · un fondo per le competenze accessorie al personale tecnico-amministrativo il cui ammontare è uguale a quello del 2003, stanziamento che risulterà ancora estremamente penalizzante per le categorie B, C e D. Relativamente al suddetto fondo dobbiamo rilevare che: F le indennità per il personale di categoria B, C e D, che rientrano tra le voci da distribuire con questo fondo (si veda l’art. 68 del CCNL), non risultano comprese (e non se ne capisce il motivo), all’interno del suddetto stanziamento. F non sono state scorporate da tale fondo le indennità per la retribuzione di posizione e di risultato del personale della categoria EP, così come è previsto dall’art 70 del CCNL, che prevede, oltre alla costituzione di un fondo a parte, anche la modalità di determinazione dell’ammontare da stanziare in bilancio già peraltro definito nel suo importo.
Da questi stanziamenti di bilancio che OBIETTIVO si intravede per il personale tecnico-amministrativo? NESSUNO.
Dobbiamo constatare che:
Riteniamo che, in sede di approvazione di Bilancio, non ci si possa accontentare di “volontà verbalmente espresse” perché è il bilancio – come documento programmatico e regolatore della spesa - lo strumento che, in modo trasparente, deve fornire i fondi per il sostegno alle politiche per il personale.
Il personale non può accontentarsi di buoni propositi espressi per raccattare un voto, occorrevano atti concreti. Mascherarsi dietro alla prudenza e alle difficoltà contingenti non è un modo chiaro di fare la programmazione economica.
QUESTO BILANCIO NON PROSPETTA NESSUNA SCELTA E, SE VA BENE, RINVIA LA SOLUZIONE DEI PROBLEMI QUANDO SI MANIFESTANO. |
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18-12-03 |
L’Università si sottrae ancora ad un
impegno essenziale e perde un'altra occasione Al
termine dell'incontro con il Magnifico Rettore, l'Amministrazione non ha
presentato alcuna bozza della più volte promessa riorganizzazione dei
servizi tecnici-amministrativi dell'Ateneo, nonostante gli impegni
assunti un anno fa e nonostante le necessità originate dall’applicazione
del CCNL e Locale. COMUNICATO CGIL-CISL-UIL UNIVERSITA' |
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05-12-03 |
Bilancio di previsione ADEGUATE RISORSE PER IL PERSONALE TECNICO-AMMINISTRATIVO PER UNA OPPORTUNA POLITICA DEL PERSONALE
Nei prossimi giorni ci sarà l’esame e l’approvazione del Bilancio di Previsione per l’anno 2004. In questi ultimi 2 anni abbiamo assistito, attraverso l’azione degli organi di governo, a drastiche riduzioni dei fondi destinati al personale tecnico e amministrativo per non minare, così si dice, la stabilità dei conti dell’Ateneo. Questa affermazione così preoccupante, da parte dell’Amministrazione, suscita alle scriventi OO.SS. alcune considerazioni. Se è vero che tutte le componenti che operano nell’Università: docenti, ricercatori e personale tecnico-amministrativo, hanno pari dignità e diritto, se si vuol difendere il ruolo svolto dall’Università pubblica, se è vero che si vuol garantire qualità nell’offerta formativa e dei servizi, allora occorre valutare con attenzione gli stanziamenti e sostenere con la stessa dignità le componenti del personale. In questo senso risulterebbe inaccettabile e imbarazzante e, a lungo termine, controproducente una politica di bilancio che penalizzi solo una parte dei lavoratori dell’Ateneo e che non tenga conto delle esigenze di tutte le componenti produttive che contribuiscono al sostegno delle attività universitarie. In questo contesto le OO.SS. pongono all’attenzione del Magnifico Rettore e degli organi di governo dell’Ateneo e dei Consiglieri di amministrazione la necessità di assecondare con adeguate risorse: - un’efficiente organizzazione dei servizi; - un piano triennale sul fabbisogno del personale tecnico amministrativo; - una politica che incentivi l’occupazione stabile; - il fondo per le progressioni economiche e per la produttività collettiva ed individuale (categorie, B, C e D), quali punti che inderogabilmente devono trovare spazio nella politica di governo dell’Università del prossimo triennio. Fuori da questa azione di sostegno si spinge il personale in una dimensione e in una prospettiva di delusione per le politiche dell’Ateneo e, di conseguenza, verso una demotivazione nell’impegno e nel sostegno dell’istituzione. Senza questi sostegni non ci potrà essere nessuna prospettiva di sviluppo e alcuna pretesa di proficuo coinvolgimento del personale tecnico e amministrativo.
CGIL - CISL - UIL |
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02-12-03 |
Legge 808 -
Sentenza C1 e D1: stesse opportunità a tutti gli aventi diritto
In riferimento all'applicazione dell'808 e della sentenza dei C1 e D1,
CGIL, CISL e UIL hanno sollevato e portato la questione nell'ultima
seduta di contrattazione.
CGIL-CISL-UIL
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27-11-03 |
IL 6 DICEMBRE TUTTI A ROMA PASSA PAROLA….. il 6 Dicembre tutti a Roma per dire di no alla legge finanziaria che rende l’ Italia più povera e non serve all’economia del Paese. PASSA PAROLA….. il 6 Dicembre tutti a Roma per respingere la controriforma del governo Berlusconi sulle pensioni. Controriforma, iniqua, inutile e dannosa. Ricordati, il 6 Dicembre tutti a Roma con CGIL CISL UIL…… PASSA PAROLA!!! |
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27-11-03 |
ATTO DI INDIRIZZO (emanato dalla Crui) Pur nel permanere delle gravi difficoltà finanziarie degli Atenei, causate da una assolutamente insufficiente crescita delle risorse trasferite dallo Stato, si ritiene opportuno avviare le trattative con le OO.SS. quale segnale di responsabile attenzione alla componente delle comunità universitaria priva di un quadro normativo-economico aggiornato. L’ARAN pertanto potrà avviare la trattativa tenendo conto dei seguenti punti. 1. Il confronto con gli ordinamenti degli altri comparti dovrà portare a superare il problema delle differenze retributive per le medesime funzioni e a formulare proposte che, salvaguardando la specificità del lavoro negli Atenei, affronti con gradualità il problema del corretto collocamento della categoria EP dopo una puntuale verifica dei reali effetti della sua istituzione. 2. Gli istituti delle progressioni orizzontali e verticali necessitano di messe a punto che – sulla base di una ricognizione degli effetti reali – consideri per le prime snellimenti delle procedure selettive e per le seconde meccanismi più rigorosi (automatici) che evitino da un lato generalizzate spinte verso l’alto ma dall’altro lunghi “ristagni” specie se legati a blocchi nelle assunzioni. 3. Fermo restando l’indirizzo generale che lega al comparto il personale che opera presso strutture del SSN, l’applicazione – ancora incerta e frammentaria – del D.Lgs. 517/99 per la costituzione delle Aziende universitarie-ospedaliere e ospedaliero-universitarie con il conseguente coinvolgimento gestionale degli Atenei, impone una revisione della materia riguardante tale personale. L’argomento va affrontato anche con l’introduzione di aspetti innovativi e più rispettosi del nuovo ruolo che le Università saranno chiamate ad assumere all’interno delle aziende non limitandosi alla equiparazione economica al fine di rendere meglio gestibili i rapporti all’interno delle nuove aziende. In ogni caso vanno previsti meccanismi che non permettano – con il nuovo assetto – alterazioni del rapporto economico tra Università e SSN. 4. Nell’ambito più ampio della formazione permanente lo strumento della formazione dovrà prevedere meccanismi finalizzati sia all’accrescimento del bagaglio culturale dei lavoratori che del loro riposizionamento nei ristrutturati modelli organizzativi degli Atenei. La rilevanza del punto richiede che siano fissate percentuali minime del monte salari da destinare a queste operazioni con snelle procedure per la definizione locale delle priorità e della certificazione dei crediti formativi anche al fine delle progressioni di carriera. 5. Per tener conto delle specifiche esigenze di particolari lavori usuranti o alternati in turni va verificata la compatibilità di una limitata riduzione dell’orario di lavoro su base settimanale. 6. Per ulteriormente migliorare la sicurezza sui luoghi di lavoro va tenuto conto del D.Lgs. 195/2003 che recepisce direttive UE sul tema e rafforzare il ruolo dei R.L.S. rendendo più agevole – anche con disponibilità finanziaria sui Bilanci – la loro operatività. 7. Dopo attenta ricognizione vanno previste norme per compensare eventuali difformi applicazioni degli istituti previsti dai precedenti contratti e che non siano derivanti da legittime migliori condizioni concordate a livello locale nell’ambito della contrattazione decentrata. 8. Il sistema delle relazioni sindacali va ulteriormente migliorato valorizzando il ruolo delle OO.SS. più rappresentative per conseguire obiettivi di qualità e di pieno riconoscimento delle professionalità. A tale scopo anche la fase di contrattazione integrativa necessita di più adeguati strumenti sia per un migliore utilizzo del salario accessorio che per la più chiara definizione delle materie ad essa demandate. 9. Vanno rafforzati i meccanismi che garantiscono una reale mobilità sia intercomparto che interateneo. 10. Il quadro finanziario nel quale la trattativa dovrà essere contenuta non può che essere quello definito dall’accordo del 4 febbraio 2002 tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e le Confederazioni Sindacali, e cioè di un incremento medio a regime del 5,66% |
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23-10-03 |
Sentenza
C1-D1 - Legge 808
Informiamo che la CGIL in data odierna ha chisto al
M.R. la convocazione urgente di una seduta di contrattazione
ineserendo come primo punto dell'ordine del giorno le
tematiche soprariportate.
Tale iniziativa si è nesa necessaria in quanto
l'Amministrazione a tutt'oggi, nonostante le nostre reiterate
richieste, non ha dato alcun chiarimento su come intende procedere in
merito alla sentenza del Tribunale di Parma proposta dai C1 e D1 e
sullo stato di avanzamento degli accertamenti compiuti
dall'Amministrazione per l'esatta identificazione dei beneficiari
della progressione economica all'interno della categoria.
Sui suddetti argomenti giova ricordare le nostre posizioni. 1) Esatta identificazione dei beneficiari della progressione orizzontale (preintesa). I beneficiari sono quei dipendenti che avevano maturato 3 anni di anzianità di servizio nell'arco della vigenza contrattuale (fine 2001). Anzianità di servizio calcolata secondo il disposto di cui all'art. 16 della legge 808/77. 2) Estensione della sentenza dei C1-D1 a tutti i dipendenti che sono stati inizialmenti esclusi dalla preintesa ai passaggi orizzontali. Alla fine della riunione di contrattazione daremo ampia informazione, tramite email e sul nostro sito, su quanto emerso dalla riunione. Ovviamente nel caso di un esito non soddisfacente della contrattazione la CGIL intraprenderà tutte le iniziative che si renderanno necessarie a tutela degli interessi dei dipendenti. CGIL-SNUR |
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23-10-03 |
SCIOPERO GENERALE 24
OTTOBRE
La CGIL-SNUR Università invita tutti
i colleghi ad aderire allo Sciopero Generale di domani
e a partecipare alla manifestazione che si terrà
in Piazzale Santa Croce (angolo con Via D’Azeglio)
alle ore 9,30.
La CGIL sarà presente
con i suoi dirigenti e RSU per manifestare la
propria contrarietà alla riforma delle pensioni.
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22-10-03 |
Riorganizzazione dei servizi Il M.R., a seguito della
nostra richiesta di incontro, ha ricevuto in data odierna le scriventi
OO.SS. per discutere sullo stato di elaborazione della riorganizzazione di
tutti i servizi. |
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14-10-03 |
24 OTTOBRE
Pensioni. Le bugie del governo Cgil Cisl e Uil dicono no alla controriforma delle pensioni proposta dal governo Berlusconi perché ritengono tale riforma inutile, dannosa, iniqua e fondata su evidenti falsità. Cgil Cisl e Uil ribadiscono che non c’è nessuna emergenza previdenziale perché il sistema, che si è consolidato nell’arco degli anni 90, con tre riforme di carattere strutturale, ha determinato un valido equilibrio del sistema nel tempo rendendolo così tra i più sostenibili in Europa. Le drammatizzazioni dei problemi del nostro sistema previdenziale e le scelte inaccettabili che si vogliono far pagare a lavoratrici e lavoratori nascono, invece, dalla necessità di coprire la incapacità del governo stesso nel determinare una corretta politica di sviluppo e occupazione e di controllo della finanza pubblica, scaricando interamente sulle pensioni l’onere di ridurre il deficit pubblico, nella misura di un punto di Pil, socialmente insostenibile. La scarsa natalità e l’invecchiamento della popolazione, che raggiunge nel nostro paese risultati tra i migliori del mondo, vanno affrontati con una politica generale di welfare e non con tagli alle pensioni. Dicono che il sistema previdenziale non regge E’ falso: le tre riforme degli anni 90 hanno già determinato un risparmio di spesa pari a circa 100 miliardi di euro e continueranno a determinare risparmi considerevoli fino all’andata a regime del sistema, al punto tale che l’Italia, che avrà il maggior invecchiamento demografico tra tutti i paesi europei, nel 2050 sarà, comunque, anche il paese con il minor incremento di spesa previdenziale. Spesa previdenziale che va, peraltro, correttamente calcolata dal momento che ancora oggi diverse prestazioni di carattere assistenziale continuano ad avere copertura finanziaria dai contributi previdenziali versati all’Inps, sul quale vengono anche a scaricarsi le situazioni deficitarie dei fondi speciali, da ultimo quello dei dirigenti di azienda (per l’intesa tra governo e Confindustria), che nel 2003 comporterà un buco nel bilancio dell’Istituto. Dicono che la riforma delle pensioni è richiesta dall’Europa E’ falso: l’Europa ha riconosciuto all’Italia il merito di aver fatto una riforma strutturale completa, cosa non ancora avvenuta in altri paesi. L’Europa ci raccomanda invece di avere particolare attenzione e di intervenire per l’emersione del lavoro nero e per il recupero delle evasioni contributive, per ridurre drasticamente i prepensionamenti, per allungare la permanenza al lavoro solo attraverso la volontarietà espressa dal lavoratore, per sviluppare la previdenza complementare, per garantire una pensione dignitosa ai giovani che svolgono i nuovi lavori, per mettere in atto tutte le misure necessarie per garantire un aumento dell’occupazione dei giovani, delle donne e dei cosiddetti lavoratori anziani. Dicono di voler garantire e migliorare il trattamento dei pensionati E’ falso: il tanto sbandierato aumento a un milione di lire di tutte le pensioni che stavano al di sotto del minimo, non solo va ad aggravare il bilancio dell’Inps (essendo computato come spesa previdenziale, mentre invece avrebbe dovuto essere considerato come spesa assistenziale) ma ha riguardato soltanto 1.400.000 soggetti rispetto a una platea di 6 milioni; mentre a tutti i pensionati non sono stati riconosciuti i trattamenti fiscali stabiliti dal precedente governo e nello stesso tempo non è stata presa neanche in considerazione l’idea di rivedere il sistema di adeguamento annuale delle pensioni per garantirne il potere di acquisto, anche attraverso uno specifico negoziato. Dicono di voler garantire le pensioni future dei giovani E’ falso: con la decontribuzione si determinerà un ulteriore abbassamento dei loro trattamenti, e nello stesso tempo si metterà veramente a rischio il sistema pubblico con una diminuzione delle risorse destinate al pagamento delle pensioni. La riforma del governo coinvolge anche i giovani lavoratori assunti dopo il 1° gennaio 1996, per i quali si cambia del tutto la normativa attuale che prevede un’età minima di 57 anni e una contribuzione minima di 5 anni per andare in pensione, prevedendo, anche per loro, un’età minima di 60 anni per le donne e di 65 per gli uomini o 40 anni di contributi. In questo modo il governo non solo stravolge le riforme già fatte, ma mina alla radice il punto più innovativo, anche a livello europeo, del sistema previdenziale italiano: il sistema contributivo, rispetto al quale la prospettiva più giusta doveva essere la liberalizzazione dell’età pensionabile e non la sua uniforme rigidità. Dicono che le pensioni di anzianità non saranno toccate E’ falso: le pensioni di anzianità saranno di fatto addirittura cancellate. A partire dal 1° gennaio 2008, infatti, per andare in pensione di anzianità saranno necessari 40 anni di contributi oppure bisognerà attendere i requisiti per la pensione di vecchiaia (65 anni per gli uomini e 60 per le donne), senza tenere conto che da tempo le imprese scelgono di espellere dai processi produttivi masse di lavoratori sempre più giovani, considerandoli vecchi e inutilizzabili per le attività produttive. La misura proposta dal governo è quindi contraddittoria e iniqua, oltre a introdurre nel nostro sistema delle rigidità che vanno proprio nel senso contrario rispetto a quanto viene indicato dall’Europa. Inoltre la scelta del governo penalizzerà ulteriormente le donne, che già difficilmente riescono a raggiungere i 35 anni di contribuzione. Infine, rappresenta un’aggravante l’ultima e improvvida trovata del Consiglio dei ministri di penalizzare i lavoratori che decideranno dopo il 2008 e, sperimentalmente fino al 2015, di lasciare il lavoro prima della vecchiaia. Il ricalcolo con il sistema contributivo di tutta la vita lavorativa comporterà per questi lavoratori una pensione tagliata della metà rispetto all’ultima retribuzione, perché si pretende di rendere retroattivo un sistema di calcolo, senza che esso sia accompagnato dai dovuti correttivi, introdotti dalla riforma Dini, per garantire un rendimento adeguato alle future pensioni pubbliche. Dicono che è necessario l’utilizzo obbligatorio del Tfr per lo sviluppo della previdenza complementare E’ falso: non si considera che il Tfr è salario differito dei lavoratori, ha già diverse finalità di utilizzo previste dalla legge e ha una salvaguardia di rivalutazione annuale garantita. Da tutto ciò ne consegue che per la destinazione di tale istituto alla previdenza complementare va garantita la facoltà per il lavoratore di esprimere la propria opzione. L’inadempienza del governo poi non ha limiti per quanto riguarda i lavoratori del settore pubblico, per i quali la previdenza complementare è ancora una vaga promessa. Dicono che vogliono superare le diversità ancora presenti nel sistema E’ falso: in tema di armonizzazione delle aliquote contributive si prevede solo l’aumento di quelle relative ai co. co. co., senza prevedere nessun intervento per le altre situazioni in atto (almeno 100 aliquote contributive diverse tra le quali quelle, privilegiate, dei lavoratori autonomi). Inoltre si dimentica che siamo ancora in presenza di trattamenti privilegiati, che richiederebbero in nome dell’equità un intervento strutturale, mentre il governo individua come unica disparità di trattamento ancora esistente quella relativa al sistema di calcolo della pensione tra dipendenti pubblici e privati, non tenendo conto che le vere disparità continua a praticarle il governo, datore di lavoro pubblico, non attivando la previdenza complementare, non concedendo gli incentivi ai pubblici dipendenti, e per di più non rinnovando neanche i contratti. Dicono che ci saranno norme particolari per i lavoratori che effettuano lavori usuranti E’ falso: al di là delle dichiarazioni di principio, nulla si dice nel merito della questione, né tanto meno vengono stanziati i necessari finanziamenti, mentre il governo, senza alcuna concertazione con le parti sociali, ha deciso di modificare radicalmente, peggiorandole, le norme relative alla tutela dei lavoratori esposti all’amianto. Cgil Cisl e Uil sfidano il governo a confrontarsi sulle sue "bugie". Gli inviti al dialogo, ripetuti dal governo dopo aver preso decisioni unilaterali, sono strumentali. Il governo, se davvero vuole un confronto con il sindacato, rinunci a rendere esecutiva questa controriforma e apra un confronto serio, non già compromesso da decisioni precostituite. |
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21-07-03 |
DA MASSIMALISTE A
MINIMALISTE |
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16-07-03 |
Contrattazione
integrativa |
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3-07-03 |
Varata la piattaforma unitaria per il rinnovo contrattuale 2002-2005 Pubblichiamo il
testo dell'IPOTESI PER LA PIATTAFORMA DEL RINNOVO CONTRATTUALE 2002/2005
pervenutoci dalla Segreteria Nazionale. |
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13-05-03 |
CCNL Comparto Università: biennio economico
2000-2001 Clicca qui per visualizzare il testo del contratto e le relative tabelle retributive |
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09-05-03 |
CCNL Comparto Università: si stipula martedì 13 maggio
Il giorno 13 Maggio 2003 alle ore 10 l’ARAN ha
convocato le OO.SS. per la sottoscrizione definitiva del II° Biennio del
contratto Università. Finalmente si conclude un percorso lungo e difficile.Le
amministrazioni sono tenute ad applicare gli istituti a carattere
economico entro 30 giorni. Quindi gli arretrati dovranno essere pagati con
lo stipendio di giugno.
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16-04-03 |
CGIL-CISL-UIL -
IL TESTO DELL'ACCORDO FIRMATO CONTRATTO INTEGRATIVO PER LA DEFINIZIONE DEI CRITERI DI CUI ALL’ART.4 DEL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DEI DIPENDENTI DEL COMPARTO UNIVERSITA’ FINALIZZATI ALLA PROMOZIONE DELLA PRODUTTIVITA’ COLLETTIVA ED INDIVIDUALE – ANNO 2002
Premesso che si ritiene indilazionabile
iniziare quanto prima i lavori per la definizione dell’accordo integrativo
per l’anno 2003 e 2004;
che si rimanda ad appositi accordi, definiti o in itinere, per quanto riguarda il lavoro straordinario; LE PARTI TRATTANTI CONVENGONO
Nota a Verbale
Le scriventi OO.SS. e le relative RSU
sottoscrivono i criteri generali per la corresponsione del Fondo di cui
all’art. 67 del CCNL nella consapevolezza che il mancato accordo sui
criteri non avrebbe permesso l’erogazione della disponibilità che il
Consiglio di Amministrazione ha stanziato a bilancio. |
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16-04-03 |
ACCORDO
RIPARTIZIONE DEL FONDO INCENTIVANTE Anno
- 2002 Firmato |
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26-03-03 |
II BIENNIO
ECONOMICO - Corte dei Conti Certificazione Negativa |
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21-03-03 |
FONDO
INCENTIVANTE 2002 |
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20-03-03 |
SCIOPERO CONTRO
LA GUERRA
CGIL-CISL-UIL hanno indetto per oggi 20
marzo 2003, nelle ultime 4 ore di ogni turno, uno Sciopero generale Contro
la Guerra. |
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19-03-03 |
CONTRO LA GUERRA
CGIL, CISL, UIL ritengono illegittima la decisione dell'Ultimatum degli USA all'Iraq presa al di fuori di ogni mandato delle Nazioni Unite, non motivata politicamente e tale da compromettere un ordine mondiale fondato sulla sicurezza e sul rifiuto della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali. Nel caso di inizio della guerra CGIL, CISL, UIL unitariamente proclameranno uno sciopero con manifestazione provinciale. Le modalità dello sciopero saranno comunicate immediatamente dopo l'eventuale inizio della guerra. |
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17-03-03 |
Contrattazione
decentrata 14 Marzo
Venerdì 14 marzo si è svolto un incontro di
contrattazione decentrata integrativa. Nel corso della seduta ,sono stati
osservati 15 minuti di pausa in adesione alla"fermata sul luogo di lavoro"
indetta dalla Confederazione Europea dei Sindacati "contro la guerra", a
cui hanno aderito i 3 rappresentanti di CGIL -CISL -UIL, 6 Rappresentanti
Sindacali Unitari su 10 e la delegazione di parte pubblica. Clicca qui per visualizzare il testo dell'accordo sugli straordinari (formato Acrobat Reader) |
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11-03-03 |
Richiesta proroga
Ferie Informiamo tutti i dipendenti che questa O.S. in data 6.03.03 ha chiesto al Magnifico Rettore il posticipo del recupero delle giornate di ferie maturate nel corso dell'anno 2002 fino alla fine di agosto 2003. In considerazione del fatto che l'esigenza ci è stata segnalata da molti lavoratori ci auguriamo che il Rettore accolga favorevolmente la nostra istanza. |
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06-03-03 |
8 Marzo:
Difendiamo la Pace
Una giornata che non riguarda solo la
memoria storica, ma il presente e il futuro. Le cose da fare sul terreno
dei diritti e dell'emancipazione sono ancora molte. Ma oggi più che mai
torna di attualità la difesa dei valori, dei diritti e della Pace.
Difendiamoli. |
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14-02-03 |
Un regolamento
che non farà molta strada
Ci è stata comunicata la pubblicazione del
Regolamento per l'Affidamento di Incarichi di
funzioni dirigenziali approvato dal Consiglio di Amministrazione. |
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11-02-03 |
La CGIL-Parma e la Libreria Feltrinelli organizzano Presso la Libreria Feltrinelli -
Via della Repubblica 2 la presentazione del libro "L'Italia
ripudia la Guerra" di Claudio de
Fiores. |
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10-01-03 |
Risultati del referendum tra gli iscritti CGIL per la sottoscrizione del II biennio CCNL Università Si è svolto il 14 gennaio il referendum sulla sottoscrizione del II biennio del contratto Università. Ha partecipato al voto il 36,04% degli iscritti coinvolti. In alcune sedi, privando gli iscritti del diritto ad esprimersi sul contenuto dell’accordo, non si è tenuta la consultazione. I dati sono suscettibili di qualche ulteriore aggiornamento in riferimento a sedi che non hanno ancora potuto comunicare il risultato. I SI sono 1501 (63,76%), i NO sono 823 (34,96%), schede bianche 26 (1,10%), schede nulle 4 (0,17%). Il risultato conferma la decisione del Direttivo Nazionale di sottoscrivere l’accordo. Il dettaglio dei risultati è riportato nella tabella che segue.
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09-01-2003 |
Referendum IPOTESI ACCORDO biennio economico 2000-2001
Il 18/12/2002 è stata definita un'ipotesi di
Accordo Nazionale per il biennio economico 2000-2001 per il comparto
Università (lavoratori tecnico-amministrativi). IL REFERENDUM SI SVOLGERA' martedì 14 GENNAIO 2003, DALLE ORE 9,00 ALLE ORE 18,00 PRESSO LA SEDE SINDACALE (Via Università n. 7). TUTTI GLI ISCRITTI ALLO SNUR-CGIL DELL'UNIVERSITA' DI PARMA (Personale tecnico-amministrativo, ivi compresi i Collaboratori ed Esperti Linguistici, ma con esclusione dei Docenti e dei Ricercatori) SONO INVITATI A PARTECIPARE AL REFERENDUM. |
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07-01-2003 |
CCNL
Università
Ipotesi d'intesa sul II Biennio economico |
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01-01-2003 |
Contributi e
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