ALLERGIE AD IMENOTTERI

CONSIGLI PER I PAZIENTI ALLERGICI

Una persona punta da un insetto dell’ordine degli Imenotteri (api, vespe, calabroni, polistini) presenta, in genere, una reazione cutanea caratterizzata da dolore, rossore e lieve gonfiore locale. Tale lesione, che pur causa più o meno intenso dolore e fastidio, non è grave e scompare spontaneamente in due o tre ore. Al contrario la reazione allergica al veleno di questi insetti può causare in alcuni soggetti  lesioni cutanee estese, dolorose e persistenti per più di 24 h. Manifestazioni allergiche più gravi che coinvolgono l’intero organismo, si verificano in seguito ad una sola o a poche punture ed insorgono dopo pochi minuti. I sintomi più frequenti sono orticaria, edema diffuso, crampi addominali, difficoltà respiratorie ed a volte collasso cardiocircolatorio e shock. Se non viene effettuato un tempestivo intervento medico, queste reazioni possono rivelarsi mortali.

 Misure di prevenzione

Naturalmente il paziente allergico al veleno di imenotteri deve evitare ulteriori punture.

Rispettando alcune semplici precauzioni, il rischio di essere punto diminuisce notevolmente.

 Norme di prevenzione da attuare a casa

Gli odori degli alimenti attraggono la maggior parte degli insetti; pertanto è consigliabile di evitare di cucina re e mangiare all’aperto (soprattutto frutta, marmellata, miele e bevande dolci). Tenere sempre il cibo coperto fino al momento del consumo. Un’ulteriore precauzione è quello di pulire i bordi delle pattumiere e di spruzzarli con insetticida.

 Metodi di prevenzione personale

Si consiglia di evitare gli abiti di colori vivaci o neri, colonie, lozioni spray per capelli e cosmetici profumati poiché attraggono gli insetti, di non indossare pantaloni corti, abiti scollati, camicie sbottonate, ed indumenti che possono intrappolare gli insetti. E’ utile inoltre non indossare zoccoli o sandali e non camminare a piedi nudi soprattutto sui prati e sulle spiagge.

Il giardinaggio dovrebbe essere praticato con estrema cautela, indossando sempre i guanti e prestando particolare attenzione all’utilizzo di falciatrici elettriche che potrebbero inavvertitamente disturbare o rompere un nido di insetti nascosti nelle siepi, negli alberi o nel terreno.

E’ bene stare lontano dalle siepi, dalle aree adibite alla raccolta dei rifiuti, dalle arnie e premunirsi di un insetticida da tenere in auto, da utilizzare dopo esserne usciti, contro eventuali insetti penetrati accidentalmente dai finestrini.

Le persone allergiche non dovrebbero mai essere sole nelle attività ricreative o lavorative svolte all’aria aperta. Buona norma preventiva è in ogni caso quella di non agitarsi e di non compiere movimenti repentini qualora si venga avvicinati da un insetto.

 Rimozione del pungiglione

L’ape è il solo insetto dell’ordine degli imenotteri che lascia il pungiglione e il sacco velenifero attaccato alla pelle del soggetto punto. Affinché tutto il veleno venga iniettato occorrono dai due ai tre minuti e pertanto è importante rimuovere il pungiglione attraverso un rapido raschiamento con l’unghia o con una lama, evitando di comprimere il sacco velenifero con le dita.

 Immunoterapia specifica

L’immunoterapia specifica è l’unico trattamento efficace nell’allergia al veleno di Imenotteri. L’impiego di estratti purificati di veleno ha permesso di curare con successo questa grave forma di allergia. L’immunoterapia specifica consiste nella somministrazione di quantità crescenti di veleno fino a raggiungere un dosaggio di protezione. Questo successivamente sarà ripetuto ad intervalli mensili per un periodo di tempo stabilito dallo specialista e comunque non inferiore a tre anni

 Misure di trattamento addizionali

Nell’impossibilità o nell’attesa di effettuare il trattamento specifico è importante farsi spiegare dallo specialista allergologo come comportarsi in caso di ripuntura.

Il paziente a rischio dovrebbe portare sempre con sé una siringa ed una fiala contenente adrenalina in modo da potere, dopo essere stato accuratamente informato sul suo preciso utilizzo, autopraticarsi una terapia d’emergenza. Un altro utile accorgimento è che il paziente sia munito di una targhetta e di una piastrina che gli permetta di essere rapidamente identificato come allergico al veleno di imenotteri nel caso si trovi da solo e sviluppi in seguito alla puntura una grave reazione.

Farmaci di pronto soccorso da tenere a disposizione

a)                  da applicare localmente (sulla zona della puntura):

-          ghiaccio

-          antistaminico (ad esempio in gel)

-          cortisonico (esempio creme o emulsioni)

b)                  da assumere per via orale:

-          antistaminico in compresse (1 o 2 compresse, a seconda del dosaggio)

-          cortisone in compresse solubili (da scioglire in bocca e deglutire) o in gocce,

c)                   per via intramuscolare o endovenosa:

                          -      antistaminico in fiale, (1fiala i.m. o ev),

                          -      cortisone in fiale (1 fiala i.m. o e.v.)

d)                  Autoiniettore pronto:

                          -       adrenalina (Fastjekt o Fastjekt junior, a seconda dell’età) -       adrenalina (Jext).

   

Conclusioni

 E’ indispensabile che il paziente, vittima di una reazione allergica alla puntura di imenottero, contati rapidamente un Centro Specializzato. Attraverso un’accurata analisi della storia clinica e dei risultati dei test specifici è possibile effettuare con certezza una precisa diagnosi e stabilire il grado di rischio e la strategia terapeutica. Le moderne tecniche di immunoterapia consentono, infatti, in pochi giorni e con una percentuale trascurabile di effetti indesiderati, di raggiungere il dosaggio di protezione, permettendo al paziente allergico al veleno di imenotteri di condurre una vita normale.

 

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roberto.albertini@unipr.it