Capitolo VIII Polarit

 

1 Polarit definita da una conica

 

Una conica K non degenere (cio unellisse, una parabola oppure uniperbole) determina una corrispondenza tra punti e rette del piano, detta polarit.

 

1 Definizione. Una polarit consiste nellaccoppiare in un certo modo tra loro punti e rette: ad ogni punto corrisponde una certa retta e ad ogni retta corrisponde un certo punto;  se un punto P ed una retta r sono accoppiati, diremo che P il polo di r oppure,  equivalentemente, che r la polare di P. Sintende che ogni punto ha una sola polare e ogni retta ha un solo polo.

 

Insisto sul fatto che dire P il polo di r completamente equivalente a dire r la polare di P; queste due affermazioni significano semplicemente che P ed r sono accoppiati dalla polarit. Il meccanismo con cui si fa laccoppiamento, cio il modo in cui fatta una polarit rispetta due sole regole, da cui consegue tutto il resto. In primo luogo la polarit accoppia tra loro i punti della conica con le rette tangenti alla conica:

2 Definizione.  Sia P un punto della conica K e r la retta tangente alla conica in P. r la retta polare di P e P il polo di r.

 

 

  

 

  

 

fig. 1 Nelle tre immagini r la retta tangente alla conica nel punto P, cio r la polare di P.

 

In secondo luogo vale la seguente:

 

3 Legge di reciprocit. Se un punto P sta sulla polare di Q, allora Q sta sulla polare di P.

 

Per chiarire il significato di questa legge vediamone una conseguenza:

 

4 Proposizione.  Sia P sia il polo di r. Allora le rette del fascio di centro P sono le polari dei punti di r.

Dimostrazione. Sia s una retta che appartiene al fascio F delle rette che passano per P, e sia Q il suo polo. Poich P sta su s, polare di Q, allora Q sta sulla polare di P, cio su r. Viceversa se Q sta su r, che la polare di P, allora la polare di Q passa per P, cio appartiene al fascio F.

fig. 2* Aprendo il filmato si vede che mentre Q si muove

sulla polare di P, la polare di Q continua a passare per P.

 

5 Esercizio. Disegnare un punto P ed una retta r. Si assuma che P sia il polo di r. Preso un punto Q di r ripetere per quale motivo la polare di Q appartiene al fascio di rette di centro P. Presa una retta s di questo fascio, ripetere perch il suo polo deve stare sulla retta r.

 

 

2 La polare di un punto esterno e il polo di una retta secante

 

Vediamo come sia possibile, applicando le due regole: la Definizione 2 e la Legge di reciprocit, determinare per ogni punto la sua polare e per ogni retta il suo polo.
 

Sia P un punto esterno alla conica (cio esterno al cono, la cui intersezione con un piano la conica). Allora possiamo mandare due tangenti r ed r da P alla conica; chiamiamo Q e Q i punti di tangenza (si segua il ragionamento guardando la fig. 3).

 

  

 

  

 

fig. 3

 

La Definizione 2 dice che la polare di Q la retta r. Poich P sta su r, per reciprocit, la polare di P passa per Q. Con lo stesso argomento si vede che la polare di P deve passare per Q.  Perci la polare di P la retta QQ.

In altri termini, nelle situazioni in fig. 3, la retta rossa la polare del punto rosso che il suo polo. Questa osservazione ci permette di concludere che:

 

6 Proposizione. Se P esterno alla conica K, condotte da P le due tangenti alla conica, la polare di P  la retta che congiunge i punti di tangenza (fig. 3).

 

Il discorso pu essere ribaltato:

 

7 Corollario. Data una retta r secante, essa incontra la conica in due punti, per i quali mando le tangenti che si incontrano in un punto P, che il polo di r.

 

8 Esercizio. Disegnare approssimativamente unellisse e poi, scelto un punto esterno, disegnarne la polare e, fissata una retta secante, disegnarne il polo. Ripetere lesercizio con uniperbole e una parabola. (Il tutto da farsi a mano libera o con la sola riga e quindi in modo approssimato).

Soluzione  Nel caso dellellisse data da fig. 4.

 

 

 

      

 

 

fig. 4

 

 

3 La polare di un punto interno

 

Restano da trattare i punti interni e le rette esterne (n tangenti, n secanti). Consideriamo un punto P interno ad unellisse e prendiamo due rette a piacere r ed r per P (fig. 5)

 

fig. 5

 

e mandiamo per i quattro punti di intersezione con la conica le tangenti:

 

fig. 6

 

Le tangenti cos costruite a partire da r si incontrano in un punto Q, polo di r; quelle costruite a partire da r si incontrano in Q, polo di r. Ma allora, per reciprocit, P sta sulla polare di Q e di Q, quindi la polare di P QQ (fig. 7)

 

fig.7

 

Conclusione:

 

9 Proposizione. Dato un punto interno P per determinare la sua polare si considerano due rette per P. Esse sono secanti e sappiamo determinarne i poli Q e Q. La retta QQ la polare di P. 

 

In fig. 8 vediamo lanaloga a costruzione della polare di un punto interno ad una parabola:

 

fig. 8

 

e in fig. 9 per il punto interno ad uniperbole.

 

fig. 9

 

 

4 Polo di una retta esterna.

 

10 Proposizione. Sia r una retta esterna ad una conica K, cio r non ha punti in comune con K. Presi due punti di r, diciamo Q e Q questi sono punti esterni, le cui polari si incontrano nel polo di r.

 

Dimostrazione. (Si segua la dimostrazione con le fig. 10). Assegnata una retta esterna, scegliamo su di essa due punti Q e Q. Sappiamo costruire le polari s e s di Q e Q (cfr. Proposizione del 2). Esse si incontrano in un punto interno P. Per la costruzione precedente la polare di P la retta da cui siamo partiti, dunque P il suo polo.

                  

fig. 10

 

11 Osservazione. Un punto P sta sulla sua polare se e solo se P sta sulla conica, nel qual caso la sua polare la tangente.

Dimostrazione. Se P  sta sulla conica, per definizione, la sua polare la tangente. Viceversa supponiamo che P stia sulla propria polare. Per quanto visto sopra se P fosse interno la sua polare sarebbe esterna e quindi non passerebbe per P, contro quanto abbiamo supposto, dunque P non interno. Se P fosse esterno le due tangenti condotte da P alla conica sarebbero distinte, quindi i punti Q e Q (cfr. fig. 2) di tangenza non sarebbero allineati con P, quindi P non starebbe sulla sua polare r; dunque P non esterno. Non resta che concludere che P sta sulla conica.

 

 

5 Polarit definita da unellisse e punti allinfinito

 

Nellesporre la teoria della polarit abbiamo volutamente trascurato alcune questioni delicate. In questa sede non possiamo approfondirle troppo e ci limiteremo a considerare solo il caso della polarit determinata da unellisse, perch ha applicazioni in Scienza delle costruzioni.

 

Il problema questo: se una retta r passa per il centro dellellisse, allora taglia lellisse in due punti Q e Q che sono simmetrici rispetto al centro e anche le tangenti in Q e Q saranno simmetriche rispetto al centro (fig.11) e quindi sono parallele. Ma il polo

 

fig.11

 

di r dovrebbe essere proprio il punto comune alle due tangenti, quindi viene a mancare il polo!

 

Osserviamo allora la fig. 12: immaginiamo di spostare un poco la retta r in modo che tagli lellisse in un punto Q, prossimo a Q. Mentre Q si avvicina a Q la retta s, tangente in Q, si avvicina alla retta s, tangente in Q. Nel contempo il polo R di r si allontana lungo la retta s (apri il filmato). Dunque possiamo dire che il polo andato allinfinito.

fig. 12*

 

A ben guardare questo discorso non ha nulla a che fare con lellisse e con la polarit. Semplicemente date due rette parallele s ed s, fissiamo un punto P di s e prendiamo una retta t per P, man mano che la retta t si avvicina ad s il punto dintersezione R con la retta s si allontana lungo la retta s

 

fig. 13

 

Viene quindi da dire che due rette parallele hanno in comune un punto allinfinito. Con questo concetto di punto allinfinito possiamo concludere che  (si tenga presente la fig. 11)

12 Proposizione. Se la retta r passa per il centro dellellisse, allora il suo polo il punto allinfinito delle tangenti allellisse condotte per i punti Q e Q in cui r taglia lellisse.

 

I punti allinfinito formano la retta allinfinito che possiamo pensare come linsieme di tutte le direzioni nel piano. Questa idea dei punti allinfinito e della retta allinfinito pu apparire piuttosto strana, tuttavia come vedremo  i conti tornano. Ad esempio domandiamoci: chi la retta polare del centro C di unellisse ? Supponiamo che t sia la retta polare del centro C di unellisse, allora per reciprocit le rette passanti per C hanno il proprio polo su t; ma per la Proposizione 1 tali poli sono punti allinfinito, quindi t la retta allinfinito. Dunque:

 

13 Proposizione. I punti allinfinito formano una retta, detta retta allinfinito, che la polare del centro dellellisse.

 

 

6 Costruzioni di polari rispetto una circonferenza con riga e compasso.

 

14 Esercizio. Data una circonferenza C ed un punto esterno P, costruire la polare r del punto rispetto alla circonferenza.

 

Soluzione. Nelle figure seguenti descritto il procedimento in 5 passi

                

               

fig. 14

 

Si noti che per costruzione i triangoli OAP e OBP sono rettangoli in A e B rispettivamente, quindi le rette PA e PB sono tangenti alla circonferenza assegnata. Pertanto esse sono le polari rispettivamente di A e B; poich passano per P, la polare r di P AB.

 

15 Esercizio. Ripetere lesercizio precedente con un disegno a mano libera (cambiando circonferenza e punto).

 

16 Esercizio. Data una circonferenza C ed un punto interno P, costruire la polare r del punto rispetto alla circonferenza.

Soluzione. Nelle figure seguenti descritto il procedimento in 5 passi

 

                  

            

fig. 15

 

Precisamente si traccia la retta per P perpendicolare alla retta OP, essa interseca la circonferenza C nei punti A e B. Si considerano i raggi OA e OB e si prendono le rette a questi ortogonali. Esse si tagliano in un punto Q. La parallela r ad AB condotta per Q la polare cercata.

(Giustificazione. La costruzione in un certo senso linverso della precedente e quindi dovrebbe essere chiaro che la retta AB la polare di Q. Ma allora per reciprocit la polare r di P passa per Q. Daltra parte i dati del problema sono la circonferenza C e il punto P e quindi la retta OP simmetrica rispetto a questi dati; allora anche la polare r di P deve essere simmetrica rispetto alla retta OP e pertanto, tra tuttel le rette per Q, non pu che essere la perpendicolare ad OP.

CՏ anche un altro modo pre capire perch la polare di un punto P rispetto ad una circonferenza di centro O perpendicolare alla retta OP. Si osservi la fig. 16: il polo di OP il punto allinfinito R delle tangenti t e t; per reciprocit la polare di P passa per R cio parallela alle tangenti.

 

fig. 16

 

 17 Esercizio. Ripetere la costruzione (fig. 15) con un disegno a mano libera.

 

 

7 Costruzione della polare di un punto noti gli assi dellellisse

 

Il problema che vogliamo risolvere questo: data unellisse di cui sono noti gli assi ed un punto P (fig. 17). Vogliamo costruire con un metodo grafico la polare di P. Il metodo ha applicazione in Scienza delle costruzioni.

 

fig. 17 I dati, assi e punto sono in rosso.

 

Naturalmente possiamo mandare da P le tangenti allellisse, tuttavia graficamente questo metodo piuttosto impreciso, perch per farlo dobbiamo prima disegnare lellisse per punti (cfr. Cap. 3 8). Conviene procedere diversamente. Consideriamo la fig. 18

 

fig. 18*

 

in essa (e meglio ancora nel filmato) si vede che se il punto P sta su un asse dellellisse, la sua polare r non dipende dalla lunghezza dellaltro asse, infatti la polare di P in fig. 18 la retta r sia rispetto allellisse che alla circonferenza.

 

18 Esercizio. Siano noti gli assi di unellisse ed un punto P come in fig. 19. Disegnare con riga e compasso la polare di P.

 

fig. 19

 

Soluzione. La sequenza delle fig. 20 indica il procedimento.

 

  

 

 

fig. 20

 

Precisamente si traccia la circonferenza C che ha per diametro lasse maggiore e la circonferenza D che ha per diametro il segmento OP. Le due circonferenze si incontrano nei punti A e B e la polare cercata la retta AB.

La giustificazione di questa procedura illustrata dalla fig. 21. In effetti la polare di

fig. 21

 

P rispetto alla circonferenza C e la polare di P rispetto allellisse coincidono (come abbiamo appena detto, cfr. fig. 18). I punti A e B sono i punti in cui le tangenti alla circonferenza C condotte da P toccano la circonferenza.

 

19 Esercizio. Lo stesso che il precedente, ma con questi dati (fig. 22)

fig. 22

 

Soluzione. Vedi fig. 23

 

fig. 23

 

 

20 Esercizio. Come sopra ma con questi dati:

 

fig. 24

 

 

Soluzione. Vedi fig. 25

 

                       

fig. 25 a

fig. 25b

 

(E la stessa costruzione di fig. 15, tenuto conto del fatto che la polare rispetto allellisse e alla circonferenza sono le stesse).

 

21 Esercizio. Costruire la polare del punto P in figura, rispetto allellisse di cui sono indicati gli assi.

 

fig. 26

 

Soluzione. Basta realizzare la seguente fig. 27

 

fig. 27* - Aprendosi pu muovere il punto.

 

In effetti P e P sono le proiezioni ortogonali di P sugli assi. Usando le figure in blu si costruisce la retta r polare di P rispetto alla circonferenza C ma anche rispetto allellisse. Allo stesso modo, usando le figure in verde, si costruisce la polare r di P rispetto alla circonferenza C e rispetto allellisse. Per reciprocit, poich A sta sulla polare di P, a sua volta P sta sulla polare di A. Che per simmetria ortogonale allasse dellellisse, quindi la retta PP. Allo stesso modo la polare di B la retta PP. Allora P sta sulle polari di A e di B, quindi la polare di P la retta AB.

 

22 Esercizio. Ripetere la costruzione con questi dati:

 

fig. 28

 

 23 Esercizio. Stesso esercizio, ma con questi dati:

 

fig. 29

 

24 Definizione. Data unellisse lantipolare di un punto P la retta simmetrica, rispetto al centro dellellisse, della polare.

 

25 Esempi. Nelle figure seguenti vediamo alcuni esempi di antipolare, tratti da figure precedenti (il punto P in blu, la polare in rosso, lantipolare in verde)

 

                 

 

                      

fig. 30